La moneta greca di Ancona è coniata in bronzo. Riporta sul diritto l ’effigie della dea Afrodite, coronata di mirto, rivolta verso destra, con orecchini e capelli raccolti sul collo. Sotto l’acconciatura il segno Σ.
Sul rovescio, braccio destro nudo piegato a gomito, reggente nella mano chiusa un ramoscello di palma, sopra due stelle a 8 raggi; sotto il gomito la scritta ΑΓΚΩΝ.
L’ effigie femminile può essere identificata con ragionevole sicurezza con la dea Afrodite, che era la principale divinità della città, alla quale era stato dedicato il tempio posto sull’acropoli, i cui resti giacciono oggi sotto la Cattedrale di San Ciriaco.
Il segno sotto l’acconciatura per alcuni è la lettera M mentre per altri è la lettera greca Σ.
Molti sono i punti oscuri relativi a questa moneta, che è stata studiata per secoli, anche dal famoso storico tedesco Theodor Mommsen.
Innanzitutto, la sua datazione. Secondo alcuni studiosi, risale al periodo dal 290 al 268 avanti Cristo, secondo altri è più tarda, intorno al 215 a.C. È noto che Ancona fu colonia siracusana e che i primi coloni si stabilirono in città intorno al 387 a.C.
Altro punto dibattuto è il sistema monetario a cui la moneta apparterrebbe. Secondo alcuni studiosi, la lettera Σ indicherebbe il valore: un mezzo obolo o un emilitron (sistema monetario greco). Secondo altri, essendo Σ corrispondente alla S latina, si tratterebbe di una semiuncia, che appartiene al sistema metrico latino. Complica ancor più questo dibattito, la grande variazione sia di peso che di diametro dei 93 esemplari recensiti di questa moneta: da 4,17 a 10,53 grammi.
Appare invece chiara l’attribuzione alla città di Ancona, posta al centro del versante occidentale del Mare Adriatico: la città deve il suo nome alla conformazione a gomito che interrompe la linearità della costa.
Dott. Piero Romagnoli
ISTITUTO ELLENICO DELLA DIPLOMAZIA CULTURALE – MARCHE